Il numero uno della fiera, David Ruetz, fornisce il quadro dello stato di salute di un settore che impiega il 9% dei lavoratori del pianeta: “Nel 2012, per la prima volta nella storia della mobilità, un miliardo di viaggiatori hanno attraversato le frontiere; ottime notizie dunque”, commenta. “E alla BIT vediamo tante dinamiche in corso nel settore viaggi”.
Gli eventi della primavere araba hanno comunque avuto il loro prezzo da pagare: il settore turistico egiziano, ad esempio, ha perso quasi 2 miliardi di euro dal 2011, anno di inizio della rivolta.
Minore del previsto è stato invece l’impatto della crisi siriana nei Paesi confinanti come la Turchia, la quale nel 2012 ha rivisto al rialzo il proprio fatturato turistico, oltre 22 miliardi di euro.
“La situazione siriana – spiega il ministro della cultura e del turismo turco Ömer Çelik – tocca la Turchia ma anche la Giordania, il Libano, l’Iraq e tutta la regione.
Sono vicende che hanno effetti negativi sulla pace nella regione e anche nel turismo”.
Situazione migliore quella in Europa, la quale, secondo il rapporto del World economic Forum, nonostante la crisi dell’euro conta ancora sette delle dieci destinazioni più popolari del mondo. Ma i Paesi emergenti stanno cominciando a diventare destinazioni sempre piç gettonate. E, in termini di clienti, la crescita maggiore si registra ora dai Paesi dell’Asia.
Fonte, Euronews (Youtube https://bit.ly/wV2enX)