Gli utenti hanno acquisito nel corso degli anni maggiore familiarità con le recensioni online e non sempre fanno affidamento su quello che leggono, in particolar modo quando sono poco critiche sui servizi offerti, come se tutto è perfetto. Sono numerose le strutture ricettive che furbescamente pensano di poter gabbare l’utente facendo pubblicare da amici e conoscenti recensioni che, non sempre, risultano realistiche. Questa situazione però porta ad una maggiore sfiducia nei confronti di chi, invece, come struttura ricettiva segue le regole del mercato, proponendosi nel modo reale ed accettando le critiche per migliorarsi. La diffusione di social net work e siti web specializzati contribuiscono, a volte, nel non capire in modo esatto se quanto viene scritto da quel consumatore è poi ciò che in realtà si trova. Uno fra questi è Trip Advisor, ove bisogna fare attenzione quanti sono i post positivi rispetto a quelli negativi e soprattutto come vengono scritti. Gli hotel propongono le loro offerte a un’ampia varietà di clienti; alcuni preferiscono come target gli ospiti più giovani, altri si dedicano a chi viaggia per affari, altri ancora preferiscono le famiglie che cercano una vacanza di svago. Per esempio nel settore del cicloturismo c’è chi propone vari servizi utili al ciclista, ma non sempre sono esistenti. Il magazine Bike Touring ha raccolto alcune delle recensioni on line, ove si evince che in Toscana sono avvenuti alcuni casi, anche fra quelli pubblicizzati in depliant di enti turistici. Le valutazioni arrivano indistintamente da tutti i gruppi demografici, e mentre gli uomini sembrano essere più tolleranti verso le mancanze delle strutture più economiche, le donne si rivelano più esigenti, a tutti i livelli. La fascia di età che è piuttosto critica nei confronti dei servizi erogati dalle strutture ricettive, è quella che va dai 25 ai 34 anni.
La pubblicità veicolata su Internet od anche nel cartaceo quando non corrisponde alla realtà ha un effetto boomerang, nel contempo c’è quella che non sempre riesce ad esprimere efficacemente il messaggio sulla struttura oppure propone servizi ad un target ristretto. Il budget a disposizione non sempre permette di investire su un range di media più ampio, concentrandolo sempre sui soliti nomi noti. Quando c’è la possibilità di poter investire, quindi utilizzare dei media che non sono molto conosciuti, nel proprio ambiente, avvengono fatti al quanto enigmatici, come chiedere prestazioni gratuite ai professionisti. Quegli albergatori che si comportano in questo modo devono comprendere il valore effettivo della loro struttura, poiché potrebbe valere meno di quanto è nella realtà, oppure non saper investire il loro denaro in modo efficace nella pubblicità. Ovviamente chi ha scelto di fare il mestiere di albergatore deve essere in grado di soddisfare i loro clienti, ed offrire servizi efficienti. I gestori delle strutture più piccole sanno che devono confrontarsi con un mercato ampio, ove ci sono manager del marketing che hanno budget più spendili; però oggi c’è la possibilità di utilizzare anche i social net work e, quindi, competere meglio con la concorrenza, ma questo può avvenire se conoscono i gusti e le aspettative dei loro clienti ed offrire i servizi che li soddisfano; quindi aumentare il livello di fidelizzazione e la percentuale stagionale di repeaters, cioé una fonte costante di prenotazioni preziosa. Il “momento della verità” è un concetto proposto dalla Procter & Gamble per descrivere un punto preciso del processo di acquisto di un consumatore. Questo metodo è utile per capire come un consumatore scopre un prodotto, quali fattori lo aiutano a identificare il servizio più adatto a lui. Quindi costruire una reputation di qualità e quantità, poiché ci sono più consumatori, rispetto agli anni passati, i quali leggono recensioni online per fare un acquisto.