Il decreto salva casa 2024

Il Decreto Salva Casa 2024 introduce modifiche significative nella disciplina edilizia italiana.
Ecco alcuni punti chiave:
Tolleranze costruttive: il decreto prevede tolleranze per gli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024. Per unitĂ immobiliari sotto i 60 metri quadrati, sono tollerati scostamenti fino al 6%. In zone sismiche, il tecnico deve riferirsi alle norme tecniche vigenti al momento dellâintervento, ma lâamministrazione puĂČ prescrivere interventi per rispettare le norme attuali.
Mini appartamenti: il decreto ha eliminato gli adempimenti del tecnico per la salvaguardia dei diritti dei terzi, riducendo cosĂŹ i suoi compiti.
Inoltre, per essere abitabile una casa deve avere una superficie minima di 28m2 per i bilocali e 20 m2 per i monolocali, e unâaltezza di 2,40 m.
Oblazione: il valore massimo dellâoblazione scende dagli oltre 30mila euro ai 10.328 euro, riducendosi ulteriormente a un massimo di 5.164 euro (fino a un minimo di 516 euro) nel caso in cui rispetti la doppia conformitĂ .
Documentazione amministrativa: il decreto semplifica la verifica della conformitĂ legale di un immobile, o di una sua parte, attraverso la presentazione di specifiche documentazioni amministrative.
Non sono sanabili gli interventi eseguiti in totale difformitĂ dal permesso di costruire o di SCIA straordinaria, ovvero in assenza di tale titolo, ovvero di variazioni essenziali al progetto approvato. In relazione a questi abusi, restano immutate le misure di prevenzione e di sanzione previste dal D.P.R. 380/2001. Sono pertanto escluse dal condono 2024 le variazioni essenziali, ad esempio quelle che hanno impatti sulla stabilitĂ dellâimmobile realizzati in assenza di permessi. Mentre potranno essere regolarizzati gli interventi realizzati sulla base di autorizzazioni depositate in Comune.
Dal 2022 le VePa sono interventi di edilizia libera nei casi di chiusura di balconi e di logge. Nel âdecreto salva casaâ viene specificato che non servono permessi e autorizzazioni per lâinstallazione di queste vetrate anche sui porticati. Bisogna, perĂČ, considerare che questi elementi non possono generare una variazione di volumi e superfici e devono essere realizzati in modo da garantire un costante flusso di arieggiamento.
La chiusura di verande puĂČ essere regolarizzata solo se la realizzazione risulta compatibile con le regole urbanistiche del Comune. Lâintervento rientra infatti nel nuovo accertamento di conformitĂ e richiede comunque il pagamento della sanzione.
Commissione Ambiente e Camera: il decreto ha ottenuto il via libera della Commissione Ambiente e della Camera dei Deputati.