Il settore vivaistico in Pistoia a rischio esportazioni causa recente alluvione

Il settore vivaistico di Pistoia, causa recente alluvione, è a rischio esportazioni per 360 milioni di euro dove operano 1.300 aziende agricole, la maggior parte a conduzione familiare, specializzate nella produzione di piante ornamentali da esterni, per il verde pubblico e privato.

La zona allagata ha piante divelte, serre impraticambili, macchinari agricoli nel fango, concimi inservibili, ecc.

Questo tessuto produttivo con un fatturato stimato in 1 miliardo di euro è, in pratica, in seria difficoltà soprattutto per gli ordini esteri.

I cliente europei in questo periodo andavano nei vivai per scegliere le piante da ritirare in primavera.

Il problema, come riferiscono diversi vivaisti, non è la tempesta, ma la manutenzione di chi, come i consorzi, pur pagandoli, dovrebbero fare anticipando questo tipo di eventi.

La perturbazione è si stata notevole, ma se i lavori di gestione del territorio fossero più costanti, non saremmo finiti sotto oltre un metro di acqua, come d’altronde anche stalle, fienili e serre scoperchiate, trattori nel fango, alberi da frutto e olivi spezzati ma anche strade e vie rurali colpite da frane e smottamenti.

Le chiacchiere dei politici locali e regionali, come altrettanto quelle di enti del settore, non servono a nulla, inoltre devono smetterla di parlare degli effetti dei cambiamenti climatici perché la natura esiste da prima dell’uomo.

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