La Generazione Z, Farà ripartire il motore della economia nel mondo?

Un aspetto importante di questa generazione è il suo diffuso utilizzo di Internet quasi sin dalla nascita. I membri della Generazione Z sono considerati come avvezzi all’uso della tecnologia e i social media, che incidono per una parte significativa nel loro processo di socializzazione.

Un report del 2005 pubblicato in Australia dal McCrindle Research Center riporta il 2001 come l’inizio di questa generazione.

Uno studio successivo del 2009 dà un range di anni che va dal 1995 al 2009, a partire da un aumento registrato nel tasso di natalità in questi anni e dando come definizione di arco generazionale circa 15 anni.

Una ricerca del 2013 condotta da Ameritrade rileva che il 36% della Generazione Z negli Stati Uniti (considerando in questa sede coloro che avevano all’epoca tra i 14 e i 23 anni) nutre preoccupazione sulla possibilità di potersi permettere un’istruzione superiore.

Questa generazione si trova ad affrontare un crescente divario di reddito della classe media, che aumenta il livello di stress nella popolazione.

La Generazione Z è generalmente meno propensa ad avere una condotta rischiosa, rispetto a certe attività, dei Millenials.

Nel 2013, il 66% dei teenager (i membri più anziani della Generazione Z) ha provato l’alcol, meno rispetto all’82% del 1991.

Sempre nel 2013, l’8% degli adolescenti della Generazione Z non ha mai o ha raramente indossato la cintura di sicurezza durante un viaggio in macchina con il conducente: nel 1991, la percentuale era del 26%.

La Generazione Z è in gran parte composta dai figli della Generazione X.

I membri più giovani della Generazione Z sono i primi a vivere l’epoca dei matrimoni omosessuali legalizzati, della Crisi europea dei migranti (2015) e della guerra all’Isis. Per questi motivi sembra essere la generazione che più desidera aiutare il proprio paese d’origine.

Uno studio del 2014 chiamato Generation Z Goes to College rivela come gli studenti della Generazione Z si auto-identificano come leali, compassionevoli, riflessivi, di mentalità aperta, responsabili e determinati.

Il modo in cui però vedono i loro coetanei è differente da come affermano se stessi: essi li definiscono come competitivi, spontanei, avventurosi e curiosi, tutte caratteristiche che raramente vedono in loro stessi.

Questa generazione è stata la prima a poter usufruire di Internet sin dalla prima infanzia.

Con la rivoluzione del web che ha caratterizzato gli anni novanta, la Generazione Z è stata esposta a una quantità di ‘tecnologia’ impensabile per i predecessori.

Gli adolescenti sono più propensi a condividere informazioni personali online rispetto al 2006.

Tuttavia, sono accorti nel prendere precauzioni per proteggere alcune informazioni che non vogliono pubblicare. Sono più propensi a “seguire” gli altri sui social media che a “condividere” e usare i diversi social per gli scopi più svariati.

Uno studio condotto da diversi psicologi ha messo in luce che i più giovani utilizzano Internet per interagire con i coetanei e per accedere alle informazioni.

La tecnologia mobile, i social media, e l’uso di Internet sono diventati sempre più importanti per gli adolescenti negli ultimi dieci anni.

I social media sono conosciuti per essere un veicolo di espressione dei propri gusti e di condivisione delle proprie vite; d’altra parte però, questo utilizzo da parte di un gran numero della generazione ‘Z’ sfocia, non di rado, in violenti episodi di razzismo.

Fonte : Wikipedia

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