La musica come strumento compensativo per i DSA

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I DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) fanno parte dell’ampia area dei Disturbi Evolutivi e possono manifestarsi nel corso della crescita del bambino e interessare lo sviluppo cognitivo o l’acquisizione delle abilità di linguaggio e/o di apprendimento.

Facendo riferimento alla legge 170/2010, “Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari”.

Tra gli strumenti compensativi utilizzati a scuola si fa riferimento anche alla musica, che viene presa in considerazione nell’elaborazione dei percorsi individualizzati e personalizzati per gli allievi con DSA nella relazione del loro PDP (Piano Didattico Personalizzato).

L’ipotesi di intervenire su diverse abilità attraverso la musica è attendibile in quanto l’attività musicale utilizza le stesse funzioni e le stesse aree cerebrali che vengono utilizzate per altri compiti non musicali, tra cui linguaggio e lettura.

Il potenziale compensativo e di sviluppo di questo strumento è dato dal fatto che favorisce l’adattamento e la creazione di percorsi alternativi e autonomi di apprendimento e stimola il potenziamento dei processi integrativi, sostitutivi e correttivi, inoltre la musica è in grado di stimolare diverse aree cognitive andando a coinvolgere sia il sistema cognitivo e motorio, sia il sistema delle emozioni.

Molteplici ricerche hanno dimostrato anche che l’attività musicale in età scolare può potenziare diverse abilità tra cui la memoria di lavoro, la concentrazione e la capacità di astrazione verbale ed è stato dimostrato che esiste un rapporto tra abilità musicali e abilità fonologiche ed infatti i musicisti sono risultati essere in vantaggio per quanto riguarda le abilità fonologiche rispetto ai non-musicisti.

Gli studi che si sono interessati della relazione tra abilità di lettura e abilità musicale, hanno dimostrato che l’esperienza musicale incrementa aspetti sia dell’elaborazione uditiva che del linguaggio e delle abilità di lettura (Anvari ”et al.” 2002; Overy ”et al. 2003).”

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