Simbolismo templare, San Michele, San Giorgio, San Martino, tutti a cavallo
San Martino rappresentato come un ufficiale romano a cavallo che dona metà del suo mantello a un povero. Le vesti di San Giorgio e San Martino sono quelle tipiche dei Templari, dai colori bianchi e rosso.
San Martino negli affreschi della cappella templare di Montsaunès dei Pirenei francesi è rappresentato con abito rosso.
A Fossa, situata a pochi chilometri dall’Aquila, si trova la chiesa templare di S. Maria ad Cryptas.
La chiesa, colpita duramente dall’ultimo sisma, è del XIII secolo (1200).
A Santa Maria della Fossa vi è un affresco composto di due riquadri con una coppia di cavalieri su cavalli bianchi, che si guardano frontalmente.
Nel riquadro di sinistra un cavaliere con scudo crociato identificato come San Giorgio, con una lancia trafigge la bocca del drago; nel riquadro di destra San Martino, con il suo mantello, osserva la scena del drago.
Alla sinistra di entrambi i cavalieri, Due alberi a Cinque rami accompagnano la scena.
Il numero cinque è quello del microcosmo, dell’uomo.
I Pitagorici chiamavano il Cinque assenza di contesa.
San Giorgio e San Martino idealmente formano il numero dieci o due volte cinque.
Il Drago che normalmente collegato a San Giorgio e a san Michele, a Lucca è collegato mistericamente anche a San Martino.
Sulla facciata del Duomo di Lucca, sotto i piedistalli della rappresentazione di San Martino a cavallo mentre dona metà del suo mantello, vi sono coppie di draghi.
A destra, sotto la base di appoggio, in alto due leoni che guardano in direzione opposta, fronteggiando due draghi sul lato interno del piedistallo.
Il Maestro d’Opera delle cattedrali gotiche francesi Villard de Honnecourt, raffigura nel suo taccuino due leoni, due trombettieri, appoggiati di schiena o che guardano in direzioni opposte per simboleggiare l’unione armonica dei contrari.
Il Maestro d’Opera delle cattedrali gotiche francesi Villard de Honnecourt, raffigura nel suo taccuino due leoni, due trombettieri, appoggiati di schiena o che guardano in direzioni opposte per simboleggiare l’unione armonica dei contrari.
In basso un uomo si abbraccia con un animale un orso con la testa d’aquila, simbolo della natura duale dell’uomo animale e divina.
Sotto la base di sinistra, in alto due draghi che si fronteggiano, sui lati interni ancora coppie di draghi opposti.
In basso, sono ritratti due draghi le cui code si annodano vicendevolmente, i due serpenti del Caduceo, le due polarità energetiche.
Agli angoli due facce dalla cui bocca escono le code dei draghi, la forza duale.
Fonte
https://www.sapienzamisterica.it/simbolismo-templare-.html#Cavallo