Society of Horsemen Masonic Scottish

All’inizio del diciannovesimo secolo, il cavallo da tiro divenne il primario animale da lavoro nelle aree agricole di Scozia del Nord, sostituendo i buoi nell’entroterra di Aberdeen e il Moray Firth e pony in Caithness e Orkney.

Di conseguenza, la capacità di alleviare e controllare questi animali di un’abilità stimolata e il personale in possesso di questa abilità era molto ricco. Ciò ha creato una forma desiderabile di lavoro ben pagato e rispettabile.

Lo storico Timothy Neat ha definito i cavalieri in gran parte “uomini seri e prati” mentre secondo l’editore esoterico Ben Fernee, “gli aratri non sposati vivevano una vita difficile, bevevano duro, giocavano donne ruvide e inseguite.”

Fu in questo contesto che fu fondata la Parola del Cavaliere.

Oltre a proteggere le conoscenze commerciali, la Parola voleva garantire che quegli uomini che erano impegnati nella professione fossero formati in modo efficiente, che la qualità del loro lavoro è costantemente buona, e that the remunerations for that work were appropriate.

È servito come a sindacato il cui obiettivo era proteggere questi addestratori di cavalli e aratri, insieme alle loro conoscenze commerciali, dalla minaccia di un sistema economico invadente in cui le risorse per la produzione stavano diventando di proprietà privata e i salari e i prezzi per beni e servizi venivano sottratti al controllo di lavoratori qualificati e nelle mani di grandi proprietari di aziende agricole.

Come ha riferito Fernee, “Gli aratri non possedevano la terra, i cavalli, l’imbracatura, gli aratri o il caso del loro, ma hanno preso il controllo della nuova tecnologia, i cavalli, e ensured that only a brother of the Society of the Horseman’s Word might work them.

Nella sua struttura, la Parola del Cavaliere prese in prestito molto dalla Parola dei Mugnatori[10] sebbene rapitamente divenne numericamente più grande e meno esclusivo.

Il gruppo ha dato agli uomini che altrimenti avevano un basso status economico e di classe un senso di autorità personale e sociale basato sulle loro conoscenze, abilità, importanza professionale.[

Neat notò che era anche “un culto quasi religioso e mistico”. Lo storico Ronald Hutton lo ha anche descritto come “un antisocietà maschile, intenzionato a comportamenti scorretti deliberati in un ambiente privato e controllato”.

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