Transgender alle olimpiadi francesi 2024

La cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024 ha suscitato diverse polemiche, tra cui quella legata alla rappresentazione delle drag queen nell’Ultima Cena, un tableau che ricordava il dipinto leonardesco dell’Ultima Cena di Gesù con i suoi apostoli.

Questo momento è stato interpretato da alcuni come una “derisione del cristianesimo” e da altri come un’espressione di inclusione e diversità.

In relazione alle atlete transgender, Nikki Hiltz, una runner non-binary transgender, si è qualificata per gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Tuttavia, il divieto imposto dalla Federazione Internazionale di atletica leggera (IAAF) alle atlete transgender di competere nelle gare femminili ha impedito a Halba Diouf, una velocista francese transgender, di realizzare il suo sogno di gareggiare alle Olimpiadi.

Nonostante ciò, l’Olimpiade di Parigi 2024 si è dimostrata essere una delle più inclusive della storia, con diversi atleti LGBTQIA+ che si sono qualificati per competere.

Il sito ufficiale dei Giochi Olimpici ha pubblicato una lista degli atleti dichiaratamente LGBTQIA+ che si sono qualificati per le Olimpiadi, tra cui atleti gay, lesbiche, bi, trans* e queer.

Inoltre, la mascotte ufficiale delle Olimpiadi di Parigi 2024, la Frigia Olimpica, rappresenta figure allegoriche della Repubblica francese e simbolizza la libertà e l’inclusione.

Le atlete transgender sono state accolte in modo diverso dalle squadre nazionali e dai club sportivi francesi e americani.

In Francia, la velocista transgender Halba Diouf non è stata in grado di realizzare il suo sogno di gareggiare alle Olimpiadi di Parigi 2024 a causa del divieto imposto dalla Federazione Internazionale di atletica leggera (World Athletics) alle atlete transgender di competere nelle gare femminili.

Invece, le atlete transgender con sviluppo delle caratteristiche sessuali atipico, come Caster Semenya, sono state soggette a nuove regole che richiedono di mantenere i livelli di testosterone inferiori a 2,5 nmol/L per un minimo di 6 mesi o 2 anni per gareggiare a livello internazionale nella categoria femminile.

In Stati Uniti, Nikki Hiltz, una runner non-binary transgender, si è qualificata per gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma non è chiaro se le atlete transgender americane siano state soggette a regole simili a quelle imposte dalla World Athletics.

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